Disturbi relazionali e dell’apprendimento

 

If you think it’s hard to meet new people,

try picking up the wrong golf ball.

Jack Lemmon

 

 

 

 

Abilità motorio-prassiche.
Il golf non è solo un’attività piacevole e divertente, qualità indispensabili per qualsiasi attività sportiva, agisce efficacemente su molte competenze e funzioni fondamentali nella crescita di tutti i bambini/ragazzi, ma nello specifico per coloro che hanno uno sviluppo atipico e una disabilità psico-fisica il golf può stimolare efficacemente alcune abilità come: la capacità di coordinazione in generale e oculo-manuale in particolare; equilibrio e stabilità posturale; propriocezione; stimola la mira e l’abilità nel dosaggio della forza. In più le lunghe camminate a contatto con la natura portano visibili benefici cardio-respiratori e psicologici.

 

Abilità cognitive e funzioni esecutive.
Da un punto di vista più strettamente legato alla “ginnastica della mente” uno sport di concentrazione, di rappresentazione e strategia (problem-solving), stimola il giovane, attraverso il gioco, a individuare e selezionare un obiettivo e a rappresentarsi e programmare la sequenza di azioni più adatta per raggiungerlo. Il golf stimola altresì la curiosità, l’apprendimento, la sperimentazione, la ricerca di una qualità di gioco superiore senza l’ansia del tempo, del risultato immediato o di responsabilità nei confronti di una squadra.

 

E per finire l’argomento più grande: la socialità.
Il golf viene comunemente riconosciuto come sport individuale: “gioca contro il campo, non contro l’avversario”; “l’avversario sei tu stesso”; “è l’unico sport dove sei anche arbitro di te stesso”… e potremmo continuare. Di per sè non è sbagliato, ma se ritenete che uno sport con queste caratteristiche non si presti a sviluppare la socialità vi invito a riconsiderare la vostra posizione: uno sport viene definito individuale in contrapposizione agli sport di squadra, cioè semplicemente nel senso che il soggetto è autosufficiente nell’esecuzione della performance. Ma in nessun caso si può negare che le fasi fondamentali restano, come in ogni attività umana, quelle relazionali.
Ci insegnano altri, ma, anche, impariamo copiando altri, ci misuriamo con altri, rispettiamo le regole e ci comportiamo e addirittura ci vestiamo seguendo una certa etichetta per rispetto di altri, in compagnia di altri e spesso chiacchierando con altri, se perdiamo paghiamo da bere ad altri. Se poi vinciamo lo raccontiamo… a tutti!